Italo Calvino

(Cuba, 1923 – Siena 1985)

La sua prima opera è Il sentiero dei nidi di ragno ( 1947 ), che l’autore dedica alla sua partecipazione alla Resistenza, vista però attraverso gli occhi ingenui di un bambino ; il romanzo , che è un tentativo di ridare al Paese una coscienza civile , presenta altri personaggi, non certo nati per essere degli eroi

Risalgono agli anni Cinquanta Il visconte dimezzato, Il barone rampante e Il cavaliere inesistente, surrealistiche storie volte a descrivere la condizione dell’uomo nella società moderna. Ne Il barone rampante, ad esempio, il protagonista è Cosimo, un adolescente di nobile famiglia, che decide, per un capriccio, di organizzare la sua vita sugli alberi, quasi volendo dimostrare che si può vivere liberi da costrizioni, ma, poi, persino quelli che lo amano si convincono della follia di Cosimo. Anche nei Racconti si trovano spunti realistici ( lo smog, la speculazione edilizia, etc. ), però poi lo sviluppo segue la struttura narrativa della fiaba, con situazioni e vicende contrassegnate dal surreale e dal paradosso. E le Fiabe italiane del 1956, una riscrittura del patrimonio favolistico italiano, confermano che per Calvino la "fiaba" è il più essenziale dei generi letterari perché rappresenta l’eterna storia dell’uomo, la sua lotta continua per raggiungere la felicità, ma le sue fiabe moderne si aprono anche all'ironia che può consentire un'analisi più lucida della realtà sociale e politica italiana. Negli anni Sessanta pubblica La giornata di uno scrutatore, La speculazione edilizia e Marcovaldo, un altro "ingenuo" che cerca di ricavarsi un proprio spazio vitale, una sua nicchia ecologica in mezzo ad una città di cemento e di asfalto, sempre più artificiosa e disumanizzante.

In Le cosmicomiche e Ti con zero emergono nuove curiosità culturali alla ricerca di una scrittura per comprendere una realtà (quella dell'origine, dell'evoluzione e del destino dell'universo) difficilmente afferrabile con gli strumenti linguistici tradizionali; in Ti con zero, inoltre, alla comunicazione tra gli esseri viventi si sostituisce una combinazione di segnali vuoti e insensati. Tuttavia , oltre all’angoscia del mondo così com’è, si coglie anche qui la speranza di un imprevedibile mutamento.

Nel romanzo Se una notte d'inverno un viaggiatore, siamo ormai negli anni Settanta, è il lettore che ha un ruolo centrale nella costruzione narrativa, mentre in Palomar (1983), una serie di episodi di vita comune raccontati dal personaggio, autobiografico, di un filosofo saggio e malinconico, l'autore sembra indicare, nell'assenza di ordine del mondo contemporaneo, che le possibilità conoscitive sono riservate a chi si apparta, si fa marginale , ma ciò provoca l’intelligenza del lettore , che si interroga sul suo destino, proprio come fa l’autore attraverso la sua letteratura, alimentata da inesauribile volontà di ricerca e straordinaria fantasia.

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