L'Inferno

di

Dante

Quando è stato scritto?

 Forse  già nei primi mesi successivi all'aprile del 1300 Dante iniziò la stesura del Poema,  riprendendola alcuni anni più tardi, quando ormai si era rassegnato all'esilio da Firenze.

La metafora del viaggio

La prima delle tre Cantiche della Commedia descrive la discesa di Dante nella voragine infernale: il viaggio inizia nella primavera ( il venerdì di Pasqua ) del 1300, anno in cui papa Bonifacio VIII aveva indetto il Giubileo. Dante si è smarrito in una selva "oscura" e a salvarlo giunge il poeta Virgilio: la selva è il simbolo del traviamento e della corruzione dell'umanità, mentre Virgilio rappresenta la ragione umana che può ricondurre l'uomo sulla retta via. L'Inferno è concepito come luogo di eterna sofferenza, voluto da Dio per realizzare la sua giustizia. Le anime dei peccatori ostinati giungono sulle rive dell'Acheronte e vengono traghettate dal nocchiero Caronte, uno dei mostri ( mitologici ) infernali . Dante si ispira al VI libro dell'Eneide, ma i peccati e i peccatori sono organizzati secondo i principi e la morale della cristianità, mentre  le pene vengono assegnate secondo la regola del contrappasso: - il contrappasso per analogia, che comporta  una somiglianza  tra pena e colpa, per cui i lussuriosi (canto V), che si lasciarono travolgere dalla tempesta della passione, sono tormentati da una "eterna bufera infernale ; il contrappasso per contrasto, comporta , al contrario, una pena che è l'opposto esatto della colpa : gli ignavi (canto III), indifferenti in vita agli ideali di ogni tipo, sono costretti a inseguire con affanno  una bandiera e , inoltre, sono  nel vestibolo dell'Inferno, in quanto indegni di essere ospitati  nell'Inferno stesso. 

La configurazione dell'Inferno dantesco

 L'Inferno, che è a forma di imbuto e il suo ingresso si trova presso Gerusalemme, si formò dopo che Lucifero, il più bello degli angeli, ribellatosi a Dio, venne scaraventato giù dal Paradiso. La terra si ritrasse per l'orrore, formando la montagna del Purgatorio, esattamente simmetrica all'imbuto infernale; tra il centro della terra e la montagna del Purgatorio si formò anche un cunicolo, una «burella», come la chiama Dante, che consente di giungere «a riveder le stelle» sulla piccola spiaggia del Purgatorio. L'Inferno è a nove cerchi concentrici, ai quali si aggiunge un vestibolo dove le anime sostano in attesa di conoscere la loro sorte. I primi cinque comprendono il Limbo (dove troviamo i giusti che non conobbero Dio o i bambini che non ebbero il battesimo) e i cerchi degli incontinenti (lussuriosi, golosi, avari e prodighi, accidiosi e iracondi). I quattro successivi sono chiusi entro le mura della città di Dite, per indicare la gravità dei peccati: mentre la colpa di incontinenza è piuttosto da imputarsi al difetto di volontà nel contrastare il male e di fare il bene, la colpa degli eretici, dei violenti, dei fraudolenti e dei traditori è legata all'uso errato della ragione, messa al servizio del male. L'ideazione del Limbo deriva dallo scrupolo di Dante di creare una zona ove relegare gli intellettuali del passato, cui la civiltà medievale è debitrice: e fra questi è lo stesso Virgilio.

La Selva oscura

 Dante incontra la lince, il leone e la lupa, poi appare Virgilio

Antinferno o vestibolo

Gli Ignavi : corrono in eterno dietro un’insegna , punzecchiati da tafani e vespe , mentre il sangue che cola è raccolto da vermi

Fiume Acheronte : il custode è Caronte

I

Limbo chi non conobbe Dio - aspirano a Dio ma non potranno mai vederlo

Minosse valuta i peccati e, ruotando, assegna il luogo di pena

II

 lussuriosi travolti da una bufera infernale senza tregua

III

golosi battuti da pioggia, grandine, acqua sporca,nel fango e tormentati da Cerbero che graffia scuoia e squarta

IV

 avari e prodighi spingono massi col petto da parti opposte e quando si incontrano si offendono a vicenda - Pluto simbolo della ricchezza

 

V

 iracondi e accidiosi :i primi emergono dalla palude Stigia dilaniando se stessi, gli altri sono immersi nell’acqua fangosa

Ingresso nella città di Dite

VI

eretici in tombe arroventate dalle fiamme

VII

 violenti contro il prossimo : immersi nel sangue bollente del Flegetonte –contro se stessi : trasformati in piante-contro le proprie cose :dilaniati da cagne-contro Dio :supini sotto la pioggia di fuoco-contro natura :camminano incessantemente sotto la pioggia di fuoco-contro l’arte ( usurai ) :seduti sotto una poggia di fuoco

VIII

fraudolenti in chi non si fida : ruffiani e seduttori, frustati dai demoni-adulatori, immersi nello sterco-simoniaci, a testa giù, in buche con i piedi bruciati dalle fiamme-indovini ,con il capo rivolto indietro-barattieri, nella pece bollente e uncinati dai demoni-ipocriti ,gravati da una cappa di piombo dorata esternamente-ladri ,tormentati dai serpenti e in questi trasformati-consiglieri fraudolenti,vaganti tra le fiamme-seminatori di discordie e scismatici , amputati da diavoli con spade-falsari ,afflitti dai mali peggiori o correndo addentano gli altri

IX

fraudolenti in chi si fida :immersi nelle acque del Cocito ghiacciate per il vento generato dal movimento delle ali di Lucifero ; Caina ( dei familiari ) - Antenora ( della patria )-Tolomea ( degli ospiti)-Giudecca ( dei benefattori )

indietro