Il Romanticismo

( appunti III E a.s. 2003/2004)

Tra la fine del XVIII secolo e la prima metà del XIX secolo l'Europa è caratterizzata dal movimento ideologico e culturale del Romanticismo. Il Romanticismo, che è un insieme di interessi, anche contraddittori,  si sviluppa anche in forme di contrapposizione  all'illuminismo ; nelle regioni in cui cominciano a prodursi i fermenti nazionalistici di liberazione dal dominio di "stranieri", il Romanticismo diventa il vessillo e si riempie di contenuti e riferimenti "rivoluzionari" o irredentistici. Nel Romanticismo confluisce l'individualismo borghese insieme all'istanza sociale. La sensazione è che il Romanticismo diventa un contenitore che nei vari ambienti culturali e intellettuali europei si riempie di ciò che in quel momento rappresenta la maggiore urgenza. Ma ovunque mantiene una caratteristica: è un movimento di giovani intellettuali, che si contrappongono a una società in mano a vecchie generazioni. E' un "movimento generazionale", variamente articolato, ma con manifestazioni che producono moda e mutamento ,per esempio, nel modo di vestire e nell'uso del linguaggio, che "fa scandalo" tra i gruppi sociali di "benpensanti".

Caratteristica del Romanticismo non è solo l'individualismo, una forma accentuata di egocentrismo, la contrapposizione di un "io del poeta" contro il mondo reale. Né solo la ricerca del "fantastico" o dell’ esotico, tutti elementi che sono presenti o che vengono accentuati nei vari scrittori. Una delle "conquiste" del Romanticismo è un certo senso della storia, con il riesame  che riabilita il passato, e il rinvenimento di un filo di "progresso" nella storia umana ed europea in particolare. In questa storia, acquistano rilievo non solo i grandi individui, la storia fatta dalle personalità di genio (grandi condottieri, grandi poeti, ecc.), ma anche l'accorgersi che in certi momenti della storia le masse hanno avuto una grande importanza, e in queste masse soprattutto "gli umili", la "gente comune". Per la prima volta in età moderna quella che era la figura letteraria dello "zotico" o del "rustico", del "campagnolo" non è più preso in chiave comica.

Il termine romantic apparve per la prima volta in Inghilterra verso la metà del XVII secolo, per designare spregiativamente ( negativamente ) l'elemento fantastico, irreale e falso dei romanzi cavallereschi allora di moda. Il significato negativo fu mantenuto nel XVIII secolo razionalista. Il vocabolo penetrò in Francia, e fu adottato da Rousseau, prima come sinonimo di 'pittoresco' e suggestivo, poi per esprimere l'indefinito stato d'animo che un certo paesaggio suscita, assimilando 'romantico' a 'poetico'.

Cosmopolitismo e universalismo cedettero il posto ai princìpi democratici, agli ideali di riscatto dei popoli oppressi, alla coscienza della nazionalità, alla religione della patria. Fu rivalutata la funzione illuminante e formativa della storia; il medioevo (V-XV secolo) non fu più considerato un periodo di oscurantismo e barbarie, ma l'età in cui era sorta la civiltà europea moderna e cristiana, con i suoi valori e le differenziazioni etniche e nazionali. In campo letterario ci si volle liberare dalla soggezione all'autorità dei classici, dai canoni dell'imitazione. Si affermò che la poesia vera è sempre nuova e spontanea. L’irrequietezza eterna fu contrapposta alla quiete profonda, l'imperturbata serenità dell'anima.

Altro motivo dominante del Romanticismo è la coscienza della propria infelicità, ciò che distingue l'uomo dai bruti e lo induce alla malinconia, alla noia, alla disperazione. Il dolore nasce dal mistero che ci circonda, di fronte al quale si è vittime . o ribelli ed eroi .

indietro