LEONARDO SCIASCIA

Racalmuto(AG) 1921-Palermo 1989

di Giacomo G-  a.s. 2005/2006

Leonardo Sciascia nasce a Racalmuto, nell’entroterra agrigentino, l’8 gennaio 1921, primo di tre fratelli; la madre viene da una famiglia di artigiani,il padre è impiegato in una delle miniere di zolfo della zona ( ricordo indelebile nella sua memoria, che ha ed avrà sempre un profondo legame con la Sicilia e le sue zolfare) .

A sei anni inizia la scuola e da subito affiora la sua forte passione per la storia,unita all’amore per la scrittura. A partire dagli otto anni si dedica intensamente alla lettura di tutti i libri che gli è possibile recuperare fra i suoi parenti.

Frequenta le scuole a Caltanissetta e, fino al 1968, anno in cui diventa scrittore a tempo pieno, lavora come insegnante di scuola elementare ed impiegato del Ministero della Pubblica Istruzione .

Dopo diverse opere minori , pubblica nel 1961 "Il giorno della civetta" , il romanzo sulla mafia che lo rende famoso: proprio l’impegno civile e la denuncia sociale dei mali della sua terra saranno i tratti essenziali che definiscono meglio  la sua figura di  scrittore e intellettuale . Le persone narrate sono artigiani e umili contadini che vengono soggiogati, sopraffatti e umiliati dalle persone appartenenti alla " Mafia". .

Nel 1970 comincia la sua collaborazione con "Il Corriere della Sera" , e vengono pubblicate nel corso degli anni diverse opere , tra cui spiccano "La scomparsa di Majorana" , o " I Pugnalatori" e " L’affare Moro" , che sono racconti- inchiesta dove è forte la denuncia sociale di episodi veri di cronaca nera

Nel 1974, nel clima del referendum sul divorzio, scrive" Todo Modo", da cui viene tratto un film, ma la sua satira non piace ad alcuni politici e il film viene in più modi "oscurato"

Nel 1975, alle elezioni comunali di Palermo, è candidato nella lista del partito comunista ; viene eletto con un forte numero di preferenze, ma si dimette presto in seguito a scontri molto duri con la Dirigenza del partito; dopo avere occupato un posto importante a Montecitorio, decide di abbandonare l’attività politica.

In Leonardo Sciascia si integrano la cronaca, la tensione civile e la passione letteraria e nei suoi libri si narra la storia della Sicilia che, nei suoi aspetti positivi o negativi, riflette la storia italiana sia dal punto di vista sociale e politico

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