I giochi dell'antica Roma

di Sara W.

I giochi con le noci

I romani usavano spesso le noci, in alternativa alle biglie.L'espressione "relinque nuces" (lasciare le noci) significava lasciare l'infanzia. Troviamo il Ludus castellanum, cioè formare un triangolo con tre noci ravvicinate e una in cima che bisognava far cedere.Il gioco presupponeva abilità e concentrazione e veniva praticato da bambini di entrambi i sessi.Le noci avevano un particolare : si diceva "non giochiamo più al gioco delle noci" per indicare l'abbandono dell' infanzia per entrare nella maturità.

La mosca cieca

Veniva chiamato dalla Polluce "muìda" che deriva da mùo (chiudere).Il gioco consisteva nel bendare un ragazzo e farlo girare per fargli perdere l'orientamento. Mentre ruotava doveva dire "andrò a caccia della mosca di bronzo".I suoi compagni gli dicevano "la cercherai ma non la prenderai" e lo colpivano con corregge di cuoio, fino a quando lui non prendeva uno di loro anche detto "la mosca di bronzo".

Giocare con i carrettini

Nell' antica Roma erano tirati da cani,capre,pecore ed i bambini li usavano per girare per le strade.Erano prevalentemente in avorio e venivano trainati da animali legati ad esso con una stringa di cuoio.Si possono ammirare a Piazza Armerina quattro bighe trainate da oche,fenicotteri,colombacci e trampolieri.Il vincitore riceveva una palma,simbolo di vittoria.I carrettini nell' antica Roma erano elementari,tanto che i ragazzi stessi se li costruivano in casa con un bastone che aveva una delle due estremità alla quale veniva fissata una sola ruota.Alcuni sarcofaghi lo rappresentano molto bene : uno,in particolare,è conservato a Roma.

Pari e Dispari

Gli antichi anzichè puntare con le dita,nascondevano nelle mani,delle conchiglie,o sassolini,o noci in un certo numero l'altro doveva indovinare se il numero era pari o dispari.Questo gioco veniva praticato anche dagli adulti.Disse Augusto : "Diedi 250 denari a mia figlia Giulia nel caso che durante la cena giocassero a pari e dispari".

Testa o Croce?

I romani lo chiamavano "Navia and capita" poichè la moneta più adatta era quella che aveva da una parte la prora e dall'altra Giano bifronte.Un ragazzino buttava una moneta e gridava "testa o nave".

Giocare ai giudici

Nell'antica Roma i genitori portavano i propri figli a casa dei patrizi per partecipare a riunioni ufficiali o cerimonie.Molte volte i bambini giocavano per imitazione "Ai Giudici",come racconta Elio Sparziano che dice : "L'unico gioco quando ero giovane era il giudice".Egli,dopo la processione,preceduta da fasci e scuri,sedeva e giocava circondato di compagni.

Le trottole

Le trottole vennero cantate da numerosi poeti tra i quali Virgilio : "Come sotto l'ambigua frustata volò latrottola,gran giro,intorno al vuoto cortile,intenti al gioco affaticano,quella,guidata,dal laccio,corre intorno,si china sopra l'ignara schiera infantile guardando il bosso volubile".

Gli Automi

Questi ingegnosi giocattoli erano conosciuti anche dai Romani.Ne abbiamo la prova attraverso Satiyricon.Nella sala durante la cena un servo aveva in mano una figurina d'argento con legato un filo in modo che quando fosse fatto roteare assumesse diverse posizioni.

I birilli

Questo gioco era diffuso anche a Roma : una testimonianza ci deriva da un sarcofago romano,su di esso sono rappresentati due birilli sagomati in piedi sul terreno ed ai lati del bassorilievo figurano quattro eroti,due per ciascuno.Uno dei quali ha in mano un piccolo cilindro con all' estremità una protuberanza.

Crepitacula

Venivano usati come giocattoli anche i poppatoi che dovevano servire oltre che ad attirare l'attenzione con forme di animali (sopratutto cagnolini e maialini) ,con colori sempre molto vivaci e con il rumore che termina una volta finito di scuoterlo,infatti,spesso,si inseriva al loro interno una piccola pallina o un sassolino.Questi giocattoli erano per lo più di osso,di bronzo,di rame,d'argento e alcuni anche d'oro.Altri,semplicemente costruiti con bacche secche,noci e nocciole infilate in una cordicella o in un supporto di legno.

I giochi con la palla

I bambini romani facevano giochi simili a quelli dei bambini greci.Conosciamo il Pheristerium,il Luder expulsim (un gioco senza racchetta a rete) il Trigon (tre giocatori si mettevano in un punto da cui non si spostavano e giocavano a palla : se ne usava una piccola e molto dura),il Pancratium,sappiamo che usavano diverse palle,per esempio (piccola,leggera e gonfiata d'aria) oppure (in cuoio,di media grandezza e riempita di piume : la paganica).Gli storici pensano che dal gioco con la palla praticato nell'antica Roma derivi il calcio.

Le bambole

La più famosa bambola pervenutaci dall'antichità è stata scoperta nel quartiere prati di Roma il 10 Maggio 1889 nella Creperia Tryphaena,una fanciulla tra i diciassette e i diciannove anni sepolta accanto al padre.Il fatto che sia stata trovata nella tomba una bambola,indica che la fanciulla morì prima di sposarsi infatti era usanza,dopo la cerimonia nuziale, donare i giocattoli della propria infanzia a Venere o ai Lari.Il ritrovamento ispirò il poeta Giovanni Pascoli : "...Venerique pupa nota negata est (...riconosco la bambola promessa invano a Venere) La bambola è di legno ed ha un piccolo cofanetto, che conteneva due pettini e uno specchietto d'argento : gli oggetti da toilette della bambola.Quest'ultima aveva anche infilati a un dito due anelli d'oro.La bambola è alta 20 c.m. e l'acconciatura è rappresentata con cura (porta due trecce girate intorno al capo) ed i lobi delle orecchie sono forati per gli orecchini.Gli artigiani costruttori di bambole erano chiamati giguli.La produzione antica prevedeva che potevano essere vestite e svestite,i visi erano curati,i capelli e i copricapi dipinti,gli occhi truccati. Alcune, destinate alle bambine delle classi più abbienti,erano dotate di ricchi corredi e indossavano abiti costosi.Sono state ritrovate anche bambole senza articolazioni,in posizioni fisse.

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