Gli acquedotti

 

 

Roma è oggi una delle città più fornite di ottime e abbondanti acque portabili che provengono , in massima parte, da sorgenti naturali. Ma non c’è però paragone con l’epoca antica, quando ardite opere di ingegneria portavano in città una quantità di acqua capace di alimentare imponenti fontane,immensi parchi, grandi terme e 5 aree per le battaglie navali,senza tener conto delle ville con giardini fastosi.

 

Tecniche per costruire un muro

 

I Romani seppero costruire acquedotti per il trasporto dell’acqua dalle zone ricche di sorgenti. L’acquedotto doveva ,però, avere una pendenza costante per assicurare lo scorrere dell’acqua.Spesso il percorso prescelto poteva rendere necessaria la perforazione di una collina o la costruzione di solide arcate.

 

Resti imponenti dell'acquedotto Claudio

 

Fu una delle imprese più impegnative e significative dell’antica Roma,ma si riuscì a soddisfare le esigenze assicurando una quantità d’acqua superiore ai milioni di litri , il che significa una disponibilità per abitante più che doppia di quella odierna.

A testimoniare questo aspetto della civiltà di Roma restano rovine caratteristiche dei "monumenti delle acque".

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